Chiara chiede alle stelle cadenti di diventare restauratrice fin da quando è bambina. Un sogno che prende forma e si trasforma, ogni giorno di più, in una passione. Attratta dal gesto creativo dell’artista quale essere umano che si concede alla bellezza nella sua forma più elevata, tanto da non prescindere da un’essenza spirituale. Il restauro diventa per lei un momento meditativo di contatto e conoscenza approfondita dell’opera nei suoi valori culturali e materici, venendo così a creare una relazione di rispettoso amore. Malgrado l’incalzante tentativo di digitalizzare il mondo della conservazione, Chiara nella sua attività di freelance mantiene, quando possibile, un approccio umano ed artigianale al suo lavoro. Buona visione dal gruppo di redattori di Mestieri Etici!